Raccomandazioni di trattamento per la glicogenosi di tipo 1b associata a neutropenia e disfunzione neutrofila con empagliflozin: il parere di un workshop internazionale.

È stato pubblicato da poco un nuovo articolo sulla gestione del farmaco Empagliflozin per la Glicogenosi di tipo 1b. In occasione di tale studio è stato riunito un gruppo di esperti al fine di sviluppare raccomandazioni terapeutiche basate sulle evidenze disponibili e sull’esperienza dei centri di cura specialistici, con particolare attenzione all’uso dell’inibitore SGLT2 empagliflozin.

Empagliflozin, approvato per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 e dell’insufficienza cardiaca cronica, ormai da qualche anno viene preso in considerazione per i potenziali benefici che può apportare nella Glicogenosi 1b. L’articolo fornisce indicazioni sulla farmacocinetica e raccomandazioni specifiche per la misurazione continua o frequente del glucosio durante l’introduzione di empagliflozin, in circostanze particolari come la gravidanza e il trapianto di fegato. Gli autori discutono anche sul potenziale uso di altri inibitori SGLT2, come dapagliflozin, e la possibilità futura di inibitori SGLT5 specifici.

Le preziose indicazioni fornite sull’uso di empagliflozin nella gestione della Glicogenosi 1b sottolineano la necessità di un monitoraggio continuo, di ulteriori ricerche e della collaborazione tra operatori sanitari, ricercatori e organizzazioni di difesa dei pazienti per migliorare la comprensione e il trattamento di questa rara malattia metabolica.

Ringraziamo ancora una volta il dottor Rossi, referente italiano del gruppo di ricerca, per la collaborazione e l’impegno profuso nella realizzazione di questo studio.

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